In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 2019, ricordiamo come l’Italia sia storicamente impegnata nella promozione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle bambine, nelle relazioni bilaterali con gli altri Stati, nelle Organizzazioni internazionali e nei programmi di cooperazione allo sviluppo, per la piena realizzazione dell’obiettivo di sviluppo sostenibile SDG 5 dell’Agenda 2030. La prevenzione e la lotta contro ogni forma di violenza sulle donne rientrano anche tra le priorità dell’attuale mandato dell’Italia in Consiglio Diritti Umani (CDU) della Nazioni Unite (2019-2021).
Nel 2019, in Occasione del Vertice di Nairobi per il venticinquesimo anniversario della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo (ICPD), l’Italia ha annunciato nuovi impegni in settori da sempre prioritari, quali la lotta contro pratiche gravemente dannose come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati, che comportano violazioni all’integrità della salute fisica e mentale delle donne e delle bambine, nonché a favore della riduzione della mortalità materna e per l’emancipazione delle giovani donne in materia di salute sessuale e riproduttiva. Anche il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile nei confronti delle donne 2017-2020, con cui si dà attuazione alla Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne e la violenza domestica, prevede importanti impegni a tutela delle donne e delle bambine.
L’Italia sostiene inoltre le iniziative internazionali per la prevenzione e il contrasto della violenza sessuale e di genere nelle situazioni di conflitto e di emergenza (tra cui la Call to Action on Protection from Gender-Based Violence in Emergencies), come anche nella cooperazione allo sviluppo e nell’aiuto umanitario. L’Italia è inoltre impegnata nella promozione di una politica di tolleranza zero contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale commessi dal personale militare e civile impegnato nelle missioni di pace ONU.
L’auspicio che esprimiamo in questa ricorrenza è che l’impegno della comunità internazionale per eradicare ogni forma di violenza contro le donne sia sempre più consistente, ancor più di fronte alla crisi pandemica che ha esacerbato le fragilità.
Lo scorso 1 ottobre, in occasione del venticinquesimo anniversario della quarta conferenza mondiale sulle donne, nell’ambito dei lavori della 75esima Assemblea Generale Onu, il Presidente del Consiglio, prof. Giuseppe Conte, ha ricordato che “c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile nei nostri Paesi. In questa crisi senza precedenti, le donne hanno svolto un ruolo vitale in prima linea nella lotta contro il Covid-19. Lo hanno fatto come operatori sanitari, scienziati e ricercatori, pilastri di famiglie e comunità – prosegue Conte – per esempio, in Italia le ricercatrici sono state le prime a isolare il virus Covid-19. Eppure, le donne sono state colpite in modo sproporzionato dalla pandemia. Le sue conseguenze
socioeconomiche hanno aumentato tutte le vulnerabilità a cui sono ancora esposte. Le donne e le ragazze continuano ad essere vittime di un numero crescente di episodi di violenza di genere, in particolare di violenza domestica. Dovremmo imparare la lezione e trasformare questa crisi in un’opportunità per rimodellare il nostro futuro in un modo più inclusivo”.
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